Sveglia prestissimo, in treno fino a Milano. Poi metro e 10 minuti a piedi…come essere già stanchi a giornata appena iniziata!
E invece no! L’esperienza LSP Camp organizzata da Emanuele Moscato, Emanuele Ciccarelli e Piergiorgio Lovato ha risvegliato i sensi e inondato di emozioni la giornata!
Ci ritroviamo presso l’Istituto di Intelligenza Sistemica “Modelli di Comunicazione“, in via Garofalo 4, e sembra già di essere a casa: convivialità , risate, sguardi curiosi verso le persone che ancora non si conoscono e saluti verso le persone già conosciute. Atmosfera carica di energia e senso dell’esplorazione arrivato al punto giusto.
Per molti è la prima esperienza LSP, ma nonostante un comprensibile spaesamento iniziale tutti si mettono in gioco e partecipano portando le proprie esperienze e il proprio punto di vista e si inizia creando ciascuno il proprio Lego Avatar.
Non volendo farci mancare nulla, l’organizzazione della giornata è demandata a tutti i partecipanti: chi vuole propone un tema da approfondire, un argomento di discussione, un workshop, si fa avanti e riempie l’agenda della giornata, definendo l’ordine del giorno avallato da tutti i partecipanti… e unconference sia!
Le sessioni vengono distribuite su cinque fasce orarie (2 di mattina e 3 nel pomeriggio) e 3 room. C’è l’imbarazzo della scelta: si passa da argomenti più orientati all’organizzazione aziendale ad altri più “sperimentali“. L’obiettivo è comunque sempre quello di condividere un percorso che, attraverso l’utilizzo dei Lego, diventa concreto agli occhi dei partecipanti.
Ogni sessione è una fucina di idee, considerazioni, esperienze che arricchiscono ogni partecipante.
Ma il piatto forte è sempre l’utilizzo dei mattoncini: ogni costruzione è un’espressione di sé ed è veramente incredibile quanta potenza espressiva abbiano i mattoncini e quanto coinvolgimento ci sia in ogni partecipante nell’utilizzarli.
Le forme più disparate, un’esplosione di colori e architetture che sfidano le leggi della fisica sono il prodotto del nostro pensiero, della nostra voglia di esprimerci e di condividere.
Ogni sessione a cui si partecipa induce una riflessione, un dubbio che scardina effimere certezze, indica possibili nuove strade da esplorare, esalta le differenze e abbatte i pregiudizi.
E’ veramente incredibile come due persone diverse riescano a dare significati diversi ad una stessa costruzione. O anche come togliendo o aggiungendo un pezzo tutto l’insieme assuma un significato diverso.
Che si parli di organizzazione aziendale, equilibrio, intelligenza artificiale il comune denominatore sono i mattoncini che, mentre ci fanno tornare un po’ bambini, ci dimostrano quanto la nostra unicità sia un valore da coltivare, condividere e di cui andare fieri.
Esercizio a coppie molto interessante: una persona costruisce il modellino con i Lego seguendo le istruzioni dell’altra persona a cui è stato dato il modello originale. Nessuno dei due vede cosa fa l’altro.
Pronti…via!
Mi arriva in mano un modellino abbastanza semplice e comincio a dare le istruzioni al mio partner: dopo pochi minuti il modellino è costruito ma una volta messo a confronto con l’originale scopro con sorpresa che non è uguale!
Ci confrontiamo e in sintesi viene fuori che:
Cosa si sarebbe potuto fare meglio?
Esercizio semplice ma davvero esplicativo di come molto spesso i conflitti in un team possano nascere da semplici incomprensioni piuttosto che da differenti visioni.
Come utilizzare i Lego per definire la Vision aziendale?
Tema interessante e che genera molta partecipazione: ognuno porta il suo punto di vista e rappresenta i valori da includere nella vision con i mattoncini. Si cerca quindi di armonizzare le varie sensibilità e tramite una future-spective si evidenziano i risultati e le consapevolezze raggiunte:
Le differenti sensibilità sono importanti, ma lo è altrettanto convergere aiutati dal facilitatore.
Creiamo da zero un workshop sulle emozioni utilizzando i Lego
Da dove partiamo per creare un workshop sulle emozioni utilizzando i Lego? Sfida accettata!
Dopo un brainstorming molto stimolante si cominciano ad usare i mattoncini e ci si trova d’accordo nell’utilizzare una timeline in cui posizionare le costruzioni di ogni partecipante relativi al proprio stato d’animo. Ciò porta ad ulteriori confronti fino al termine del tempo.
Sessione costruttiva alla quale sarebbe sicuramente servito un po’ più di tempo.
Come si possono introdurre i Lego nell’ambito della definizione degli obiettivi di un Team?
Dibattito acceso e molti punti di vista introdotti, ma alla fine a sintetizzare il tutto ci pensano sempre pochi mattoncini incastrati l’un l’altro…
Vengono rappresentati con i Lego l’obiettivo aziendale e gli obiettivi individuali e di Team: in questo modo la discussione diventa immediatamente più fluida e focalizzata. I mattoncini danno quel qualcosa di “concreto“ che permette di visualizzare immediatamente i diversi scenari.
Finalmente si immergono le mani nei Lego!
Ogni partecipante costruisce una struttura che sia in equilibrio o che rappresenti l’equilibrio e condivide la sue esperienza con gli altri.
Forme di ogni tipo che sfidano la forza di gravità e che si sviluppano in ogni direzione a rappresentare aspirazioni, paure, intenti di tutti i partecipanti.
Sessione davvero molto coinvolgente.
Datemi un Lego e vi solleverò il mondo!
ChatGPT può essere un aiuto o rischia di sostituirci?
Due gruppi di lavoro che approcciano lo stesso problema in due modi diversi:
All’unanimità l’approccio seguito dal Gruppo B risulta essere il più completo, esaustivo, migliore. Alla costruzione del Gruppo A manca una cosa che speriamo non sia mai possibile replicare artificialmente: l’umanità .
Splendida esperienza, confronti costruttivi, gente divertente ed appassionata.
E poi loro, i Lego…se non ci fossero bisognerebbe inventarli!
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